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13/07/2006

Neri Pollastri

 

Martin Lubenov
Veselina
Connecting Cultures
(2005 - distr. Egea)
Valutazione: 3,5 stelle

A circa un anno di distanza dall’eccellente Dui Droma, il fisarmonicista bulgaro Martin Lubenov si ripresenta su disco, questa volta spostando il contesto sensibilmente verso l’orizzonte jazzistico, sebbene sempre a partire da ispirazioni popolari. Se infatti il precedente lavoro presentava la musica delle popolazioni Rom d’area balcanica in modo certo rimodernato, ma ancora molto tradizionale, ed aveva come primattore il cantante Neno Iliev, qui la musica popolare è la base per una rilettura più libera, interamente strumentale ed affidata ad un gruppo dalle più marcate connotazioni stilistiche d’ambito jazz.

Della precedente formazione rimangono il batterista Ventislav Radev e il contabbassista serbo Nenad Vasilic, il più esperto di situazioni jazzistiche, mentre si aggiungono Assen Doykin (che vive a New York) al pianoforte, Pejo Peev alla gadulka (cordofono della musica popolare bulgara) e Vladimir Karparov ai sassofoni. Così se la fisarmonica del leader e la gadulka tengono ancorate le atmosfere all’universo tradizionale espresso anche dai temi, pianoforte, contrabbasso e, soprattutto, sassofono aprono spazi d’improvvisazione e riconnotano la cifra stilistica verso occidente.

La sintesi di ispirazioni diverse produce sensazioni contrastanti: da un lato attrae l’originalità dell’espressività orientaleggiante di gadulka e fisarmonica, così come colpisce lo stile eclettico del giovane sassofonista Vladimir Karparov, capace ora di modulare il suono in modo inusitato, ora di aprirsi in classiche ed eleganti improvvisazioni jazzistiche; dall’altro il lavoro appare però un po’ appiattito sul proprio stilema - originale, sì, ma anche ripetitivo.

Così, alla fine, pur nelle buone cose presenti, si finisce per rimpiangere l’assenza di quel Neno Iliev, che nel lavoro precedente dava pienamente corpo con la sua voce ad una musica antica, che forse deve ancora trovare una forma pienamente adeguata per essere riproposta in una cornice d’improvvisazione.

Elenco dei brani:

1. Veselina (M. Lubenov) - 5:57; 2. Nishlijski Chochek (N. Vasilic) - 4:45; 3. Vine Leaf (V. Karparov) - 8:09; 4. Salsa YU (N. Vasilic) - 7:01; 5. Balkan Picture (M. Lubenov) - 5:07; 6. Thrakian Dance (V. Karparov) - 7:11; 7. 16/8 (M. Lubenov) - 5:09; 8. Ambulance (M. Lubenov) - 5:37; 9. The Three Ducklings (M. Lubenov) - 6:24; 10. Dragon Rachenitza (M. Lubenov) - 4:11

Musicisti:

Martin Lubenov (fisarmonica), Nenad Vasilic (contrabbasso), Ventislav Radev (batteria e percussioni), Assen Doykin (pianoforte), Vladimir Karparov (sax soprano e tenore), Pejo Peev (gadulka)